Una sanzione amministrativa, nell’ordinamento italiano, è una sanzione prevista dalla legge per la violazione di una norma giuridica che costituisce un illecito amministrativo.
Lo Studio Pescosta si occupa di sanzioni amministrative in generale, ma in particolare le sanzione relative alle violazioni del Codice Stradale o in questo periodo di emergenza Covid19 sanzioni relative alle contestazioni effettuate dagli organo di vigilanza per aver violato le disposizioni del D.P.C.M. o delle ordinanze delle Province Autonome.
Le sanzioni amministrative sono tutte quelle che non rientrano nelle sanzioni penali e che pertanto non hanno conseguenze sul casellario giudiziario del trasgressore. Le sanzioni amministrative non implicano mai la restrizione della libertà (quindi il carcere o gli arresti domiciliari), ma sono sempre collegate a una misura di tipo economico (il pagamento di una contravvenzione). Ad esse si possono aggiungere anche le sanzioni accessorie, che tuttavia anch’esse seguono gli stessi principi e le sorti delle sanzioni amministrative (per cui se quest’ultima viene annullata, l’annullamento riguarda anche la sanzione accessoria).
“Le leggi, anche le migliori si possono solo rispettare o temere, ma non amare“
(cit. George Christoph Lichtenberg)
Lo Studio Pescosta valuterà in primo luogo la sanzione che è stata elevata al trasgressore, ovvero la così detta “multa” inflitta al cittadino o all’azienda. La valutazione consiste nel comprendere esattamente come è stata elevata la sanzione ed i termini per impugnare o pagare immediatamente in misura ridotta la sanzione.
E’ fondamentale che l’avvocato possa valutare immediatamente quale sia il tipo di sanzione per consigliare al meglio il proprio cliente se fare opposizione, oppure pagarla nel termine breve di 5 giorni dopo la notifica con uno sconto del 30% rispetto al minimo edittale.
Le principali sanzioni amministrative sono le seguenti:
Innanzi ad una sanzione amministrativa le cose da fare a seconda del caso sono essenzialmente 3:
In primo luogo bisogna valutare se la notifica della sanzione è stata effettuata nei termini previsti per legge in relazione a quello specifico illecito. Per esempio per le sanzioni amministrative per violazione del codice della strada, cosiddette multe stradali: la contravvenzione deve essere notificata entro massimo 90 giorni dall’infrazione, a pena di decadenza.
La normativa di riferimento è la Legge n. 689 del 1981 che stabilisce che il diritto a riscuotere le somme dovute per le violazioni amministrative si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui è stata commessa la violazione.
Se non si rientra nei predetti casi di decadenza del diritto di riscuotere la sanzione mediante il verbale di accertamento che costituisce titolo esecutivo a questo punto è necessario fare ricorso se si ritiene illegittima la sanzione.
La competenza avverso una sanzione amministrativa è di norma attribuita al Giudice di Pace, fatte salve alcune eccezioni in cui è prevista la competenza del Tribunale e/o della Commissione Tributaria (per sanzioni di natura Tributaria) entrambi del luogo di commissione dell’illecito. Il trasgressore può proporlo nel termine di 30 giorni dalla data della contestazione della violazione o da quella della notificazione del provvedimento con cui viene irrogata la sanzione.
E’ possibile ricorrere al Prefetto del luogo della commessa violazione nel termine di 60 giorni dalla contestazione o dalla notificazione del verbale di accertamento.
Lo Studio Pescosta consiglia nella maggior parte dei casi di impugnare presso il Giudice di Pace nel termine di 30 giorni per riuscire ad avere una maggior possibilità di istruire la pratica portando documenti ed eventualmente testimoni.
A seguito del ricorso dia innanzi al Giudice di Pace che innanzi al Prefetto si otterrà una decisione in merito alla sanzione.
Il Giudice di Pace ritiene fondate le ragioni del ricorrente, accoglierà il ricorso, annullando, in tutto o in parte la sanzione amministrativa mediante una Sentenza che se non impugnata diviene titolo esecutivo. Allo stesso tempo se non ritiene fondata la questione potrà rigettare il ricorso ed a quel punto la sanzione dovrà essere pagata in assenza di un appello.
Il Prefetto, esaminati gli atti e i documenti, valutate le ragioni su cui il ricorso si fonda il ricorso può emettere:
Lo Studio Pescosta si prefigge di ottenere la massima soddisfazione del cliente avverso le sanzioni amministrative ingiustamente elevate nei confronti del cittadino.
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