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In questo periodo di restrizioni alla circolazione, quando una pattuglia ci ferma per un controllo di autocertificazioni non possiamo fare altro che pensare: “speriamo che vada tutto bene”.

Purtroppo, non sempre “va tutto bene”: è quanto è accaduto ad una famiglia di nazionalità rumena residente in Italia ormai da 20 anni, in un momento di “zona rossa” in cui stava rientrando dall’Italia verso la Romania per assistere la nonna grave in ospedale. Accade il 27 dicembre 2020 verso le ore 16:00, al confine con la Slovenia: la famiglia veniva fermata da una pattuglia dei Carabinieri che, facendo un controllo incrociato di dati, riscontrava che l’uomo alla guida era in regime di quarantena.

La situazione risulta subito gravissima, tanto da sanzionare il trasgressore penalmente facendo eleggere il domicilio al proprio difensore lì sul posto, senza nemmeno recarsi in Caserma.

L’uomo contattava immediatamente l’avv. Pescosta, reperibile anche nei Festivi: raccontava di essersi sottoposto a tampone prima di partire ma, poiché il laboratorio di analisi si trova ad Innsbruck, la struttura sanitaria di Bolzano gli aveva confermato la “negatività” telefonicamente e che il giorno seguente o i giorni successivi sarebbe arrivata la documentazione.

In questi casi è molto importante intervenire tempestivamente!

A quel punto, la famiglia dovette trascorrere la notte nei pressi del posto di blocco e valutare se tornare a casa a Bolzano, oppure proseguire il viaggio per accudire la nonna, sperando di poterla vedere ancora.

L’indomani (28 dicembre) l’avv. Pescosta reperisce tutta la documentazione e la invia ai Carabinieri. Dal referto del tampone risultava che l’uomo che non era in quarantena, bensì era stato sottoposto all’<<isolamento con sorveglianza attiva>> a causa di presunti noti “contatti stretti”: è l’ASL stessa a prevedere che <<non appena vi fosse stata la comunicazione dell’esito negativo del test, l’isolamento si sarebbe concluso>>.

Il tampone naso-faringeo del giorno prima della partenza ha esito “negativo, in quanto il virus “non veniva rilevato (not detected)”.

A questo punto, tutta la documentazione ed una breve relazione della vicenda veniva inviata dall’avv. Pescosta alla Caserma dei Carabinieri che aveva emesso il verbale ed in meno di 24 ore la procedura sanzionatoria veniva archiviata d’ufficio.

Il cliente dopo aver “fatto un respiro di sollievo” si chiedeva e la sanzione amministrativa?

La famiglia Rumena, grazie all’autocertificazione, adeguatamente compilata e consegnata alla Caserma dei Carabinieri ha potuto riprendere serenamente il proprio viaggio senza alcun problema riabbracciando la nonna che fortunatamente è sfuggita al Covid-19.

Per saperne di più sul ricorso alle sanzioni per Covid-19 visitate la seguente pagina:https://www.avvocatovaldifassa.it/portfolio/ricorsi-sanzioni-amministrative/

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