Nelle separazioni fortemente conflittuali il primo lockdown ha contributo a limitare il diritto di visita del genitore non collocatario. In buona sostanza, il padre o la madre che avevano l’affidamento prevalentemente del bambino, con la “scusa” della pandemia e della chiusura delle regioni o dei centri delimitati a “zona rossa” ostacolavano le visite stabilite dal provvedimento del Tribunale. Tantissimi minori hanno subito le limitazioni dettate dal lockdown, le limitazioni di non poter frequentare la scuola e i famigliari, ma cosa ancor più grave la limitazione di non poter stare con l’altro genitore.
La poca chiarezza legislativa di marzo, ha di fatto limitato il diritto alla bigenitorialità riconosciuto dal nostro ordinamento, alimentando comportamenti strumentali da parte di genitori che non concedevano il diritto di visita al genitore non convivente. Sono stati centinaia, se non migliaia i ricorsi depositati dal genitore che si è visto negare a causa del virus il diritto di vedere il proprio figlio. Inoltre, a causa della lentezza della giustizia molti genitori per tre mesi non hanno potuto vedere i propri bambini, poiché i provvedimenti a loro tutela sono giunti troppo tardi.
I nuovi DPCM che si sono susseguito in questo ultimo periodo hanno nuovamente omesso di disciplinare la materia, pertanto c’è il rischio di nuove strumentalizzazioni dei figli e del conseguente intasamento della giustizia con il deposito di innumerevoli ricorsi.
Al Governo si chiede quindi di disciplinare correttamente i seguenti argomenti a tutela dei minori:
1. permettere espressamente che i figli di separati possano godere della frequenza presso entrambi i genitori, secondo i calendari già in essere e previsti dagli accordi di separazione o dalle disposizioni giudiziali, e permettere i relativi spostamenti dei genitori e/o dei figli su tutto il territorio nazionale per adempiere a tali obblighi;
2. permettere espressamente la continuità delle visite in casa-famiglia e la prosecuzione degli incontri nei luoghi neutri permettendo i relativi spostamenti dei genitori sul territorio;
3. prevedere espressamente che i figli, nei casi in cui abbiano sospeso o mancato le frequentazioni con il genitore non convivente per qualsiasi motivo durante questo periodo, debbano avere tempi certi di congruo recupero con il genitore lontano, tenuto conto della discontinuità affettiva e di cura che avranno subito.
Solo in questo modo possiamo tutelare i figli di genitori separati da questa seconda ondata di pandemia, affinché oltre alle limitazioni già in essere non debbano subire ulteriori limitazioni di carattere affettivo.
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