Nel mezzo della seconda pandemia alcune gare vengono disputate ed altre annullate: i limiti della legittimità.
E’ di poche ore fa il comunicato che annuncia la cancellazione di tutte le gare di pattinaggio di Figura nel Trentino Alto Adige alla luce dell’Ordinanza Presidenziale Contingibile ed Urgente della Provincia Autonoma di Bolzano n. 47 del 22 ottobre 2020, la quale statuisce “Lo sport di contatto è vietato nelle discipline sportive sia individuali sia di squadra, laddove non rientri nell’attività federale organizzata da associazioni sportive regolarmente affiliate ad una federazione sportiva“.
L’ordinanza prosegue al punto 10) specificando “che sono sospese le competizioni reginali e nazionali in forma di campionati, ad eccezione dei campionati delle prime due serie […] Le competizioni sportive in forma di manifestazione singole sono sospese a tutti i livelli, salvo autorizzazione di specifiche competizioni di carattere nazionale ed internazionale da parte del Presidente della Provincia“.
Con questa Ordinanza il Presidente Kompatscher annulla quella che doveva essere la gara della ripartenza, ovvero la storica e famosissima “Coppa dell’Amicizia” di Merano. Giovani atleti si sono allenati per mesi con gradi sacrifici per dare il via alla stagione, ma purtroppo pare che ciò non sia possibile. Allo stesso modo è stata annullata anche la “Trento Cup” che si sarebbe dovuta svolgere la settimana successiva.
Orbene, la tutela della salute va posta al primo posto, però ci si chiede perché alcune competizioni comunque saranno svolte nonostante le restrizioni. Domani si inizierà con la prima prova del Gran Premio d’Italia a Bergamo con la partecipazione di alcuni dei migliori atleti Italiani di Pattinaggio Artistico.
A questo punto, difronte a questo nemico invisibile, ci si chiede: perché alcune gare si ed altre no? Perché in alcune province si ed altre no? Sicuramente dobbiamo incoraggiare gli atleti della nostra Nazionale Italiana che hanno bisogno di gareggiare, ma non possiamo dimenticarci dei ragazzi e dei bambini, che nel loro “piccolo mondo” in questi mesi si sono impegnati per poter tornare a gareggiare.
In questa epoca è necessario fare un bilanciamento di interessi cercando di mettere al primo posto la tutela della salute, ma senza dimenticare le fasce più deboli.
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